Si è svolto a Roma il 7 novembre 2014 alle ore 11,30 la conferenza stampa LO SPORT PROFESSIONISTICO FEMMINILE presso l'ufficio stampa della Camera dei Deputati.
L'incontro è stato promosso dalla onorevole Laura Coccia per presentare la proposta di legge che - se approvata - dovrebbe innovare la legge del 1981 in merito al professionismo sportivo e quindi equiparare uomini e donne. La questione sollevata soprattutto per il settore calcistico in realtà evidenzia una profonda arretratezza rispetto ad altri paesi europei: in tutti i settori sportivi, a parità di risultati e livelli conseguiti, le donne sono svantaggiate sia come opportunità economiche, sia come soluzioni pratiche di vita, sia come spazio nelle carriere tecniche, dirigenziali e nei media.
Accanto all'onorevole Coccia tra i relatori: Marco Amelia (ex-campione del mondo di calcio e consigliere Associazione Italiana Calciatori), Patrizia Panìco (capitano della Nazionale di calcio femminile e consigliere AIC), Diana Stefani (presidente RES Roma Calcio Femminile), Riccardo Proietti (direttore generale RES Roma). Presenti vari esponenti del mondo sportivo femminile di livello che hanno esposto i disagi di vivere lo sport quotidianamente, sia per le giovani che vogliano iniziare, sia per atlete di rilievo. Non è solo un vuoto normativo ma anche culturale, non a caso in sala la presenza di donne di sport che tanto scontano i pregiudizi della differenza di genere: Antonella Lizza (campionessa mondiale di bodybuilding e fitness e responsabile nazionale del settore per Federitalia), Katia Serra (ex calciatrice e resp. del settore femminile della Associazione Italiana Calciatori), Maria Cristina Tonna (responsabile della federazione femminile rugby).
In conclusione ricordiamo che non è solo agonismo e professionismo che ha bisogno del nostro impegno congiunto ma che tutte le istanze di diritto al benessere, al movimento, al gioco vanno tutelate e promosse. Lo sport professionistico è la punta di un iceberg, pari opportunità per tempo libero, sport e benessere nascono dalla vita quotidiana e da attenzioni su cose anche piccole e apparentemente insignificanti che, se vissute sin dall'infanzia, diventano canoni e ideali naturali e spontanei, allora si che lo sport diventa di tutti e per tutti.
di: Ufficio Settore Fitness e Benessere FEDERITALIA