Il Decreto Legge del 24 aprile 2013 – pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n° 169 del 20 luglio 2013 – decreta l’obbligatorietà dei defibrillatori per tutte le Società sportive; delineando le linee guida per la dotazione e l'impiego, da parte delle societa' sportive sia professionistiche sia dilettantistiche, di defibrillatori semiautomatici esterni e di eventuali altri dispositivi salvavita.
Vi rientrano tutte le ASD e SSD, e le scuole di danza.
Sono escluse le societa' dilettantistiche che svolgono attivita' sportive con ridotto impegno cardiocircolatorio, quali bocce (escluse bocce in volo), biliardo, golf, pesca sportiva di superficie, caccia sportiva, sport di tiro, giochi da tavolo e sport assimilabili.
Le societa' dilettantistiche hanno tempo per dotarsi dei dispositivi fino al 20 gennaio 2016 salvo proroghe (30 mesi dalla pubblicazione del Decreto).
L'onere della dotazione del defibrillatore semiautomatico e della sua manutenzione e' a carico della societa'. Le societa' che operano in uno stesso impianto sportivo, ivi compresi quelli scolastici, possono associarsi ai fini dell'attuazione delle indicazioni del Decreto. Le societa' singole o associate possono demandare l'onere della dotazione e della manutenzione del defibrillatore semiautomatico al gestore dell'impianto attraverso un accordo che definisca anche le responsabilita' in ordine all'uso e alla gestione.
L’obbligo nasce da considerazioni cautelative, si legge nelle linee guida:
“Sembra ragionevole affermare, quindi, che i contesti dove si pratica attivita' fisica e sportiva, agonistica e non agonistica, possono essere scenario di arresto cardiaco piu' frequentemente di altre sedi. La defibrillazione precoce rappresenta in tal caso il sistema piu' efficace per garantire le maggiori percentuali di sopravvivenza. Se si considera che la pratica sportiva e' espressione di promozione, recupero o esercizio di salute, sembra indispensabile prevedere una particolare tutela per chi la pratica, attraverso raccomandazioni efficaci e attuabili secondo le evidenze scientifiche disponibili.
Un primo livello di miglioramento e' strettamente correlato alla diffusione di una maggiore specifica cultura, che non sia solo patrimonio delle professioni sanitarie ma raggiunga la maggior parte della popolazione.Non meno importante e' l'estensione della tutela sanitaria non soltanto dei professionisti dello sport agonistico ma anche e soprattutto di quanti praticano attivita' sportiva amatoriale e ludico motoria.
Fermo restando l'obbligo della dotazione di DAE da parte di societa' sportive professionistiche e dilettantistiche, si evidenzia l'opportunita' di dotare, sulla base dell'afflusso di utenti e di dati epidemiologici, di un defibrillatore anche i luoghi quali centri sportivi, stadi palestre ed ogni situazione nella quale vengono svolte attivita' in grado di interessare l'attivita' cardiovascolare.
Alcune Regioni (es. Veneto, Emilia Romagna, Marche) hanno gia' previsto nel loro piano di diffusione delle attivita' di defibrillazione di dotare di DAE anche alcune tipologie di impianti sportivi pubblici come palestre scolastiche, piscine comunali. Si contribuisce in tal modo allo svolgimento in sicurezza dell'attivita' sportiva "creando anche una cultura cardiologica di base".
E' possibile, in tal modo, assimilare l'impianto sportivo "cardioprotetto" ad un punto della rete PAD (Public Access Defibrillation) e pianificare una serie di interventi atti a prevenire che l'ACC esiti in morte, quali:
- la presenza di personale formato, pronto ad intervenire
- l'addestramento continuo
- la presenza di un DAE e la facile accessibilita'
- la gestione e manutenzione del DAE
- la condivisione dei percorsi con il sistema di emergenza territoriale locale.
In tali impianti sportivi deve essere disponibile, accessibile e funzionante almeno un DAE - posizionato ad una distanza da ogni punto dell'impianto percorribile in un tempo utile per garantire l'efficacia dell'intervento - con il relativo personale addestrato all'utilizzo.
I DAE devono essere marcati CE come dispositivi medici ai sensi della vigente normativa comunitaria e nazionale (Dir. 93/42/CEE, D.lgs n. 46/97). I DAE devono essere resi disponibili all'utilizzatore completi di tutti gli accessori necessari al loro funzionamento, come previsto dal fabbricante.
Tutti i soggetti, che sono tenuti o che intendono dotarsi di DAE devono darne comunicazione alla Centrale Operativa 118 territorialmente competente, specificando il numero di apparecchi, la specifica del tipo di apparecchio, la loro dislocazione, l'elenco degli esecutori in possesso del relativo attestato.
Ai fini della formazione del personale e' opportuno individuare i soggetti che all'interno dell'impianto sportivo, per disponibilita', presenza temporale nell'impianto stesso e presunta attitudine appaiono piu' idonei a svolgere il compito di first responder.
La presenza di una persona formata all'utilizzo del defibrillatore deve essere garantita nel corso delle gare e degli allenamenti.
Il numero di soggetti da formare e' strettamente dipendente dal luogo in cui e' posizionato il DAE e dal tipo di organizzazione presente. In ogni caso si ritiene che per ogni DAE venga formato un numero sufficiente di persone.
I corsi di formazione metteranno in condizione il personale di utilizzare con sicurezza i DAE e comprendono l'addestramento teorico-pratico alle manovre di BLSD (Basic Life Support and Defibrillation), anche pediatrico quando necessario.
I corsi sono effettuati da Centri di formazione accreditati dalle singole regioni secondo specifici criteri e sono svolti in conformita' alle Linee guida nazionali del 2003 cosi' come integrate dal D.M. 18 marzo 2011. Per il personale formato deve essere prevista l'attivita' di retraining ogni due anni.
FEDERITALIA settore FITNESS E BENESSERE in collaborazione con la società ISASD (Italian Scientific Association Safety and Defibrillation) organizza corsi per l’addestramento del personale che opera all’interno delle ASD o strutture affini secondo la normativa appena illustrata.
In tal senso si propone il corso di BLSD – Rianimazione Cardiopolmonare e Defibrillazione Precoce – secondo le linee guida attuali di Italian Resuscitation Council, inserendo nella sezione formativa anche l'effettuazione di una lezione di CPS – Cenni di Primo Soccorso con particolare interesse a: Fratture, Emorragie e Traumi Sportivi.
Al termine del Corso BLSD e CPS viene rilasciata la seguente certificazione:
ATTESTATO "ESECUTORE BLSD" DI IRC (ITALIAN RESUSCITATION COUNCIL);
ATTESTATO PARTECIPAZIONE AL CORSO CPS (CENNI DI PRIMO SOCCORSO);
L’attestato rilasciato ha validità per i concorsi pubblici.
Prossimo corso a Roma il 22 febbraio 2015