caviglia1RIEDUCAZIONE FUNZIONALE E TRAUMATOLOGICA DELLA CAVIGLIA

Autore
Franco Simonetta, Basic Personal trainer Alta formazione Fitness

La caviglia è quella parte del corpo umano che collega la gamba e il piede e comprende l’articolazione tibio-tarsica che è situata fra le due ossa della gamba (tibia e perone) e un osso del piede (astragalo). È una troclea e possiede quindi un solo grado di libertà. Essa condizione i movimenti della gamba in rapporto al piede, sul piano sagittale. È necessaria, se non indispensabile, alla marcia, sia che avvenga su terreno piano o su terreno accidentato.
Essa è un’articolazione molto “serrata” e congruente, che subisce sollecitazioni estremamente importanti, poiché in appoggio mono podalico, essa supporta la totalità del peso del corpo, ulteriormente aumentato dall’energia cinetica, quando il piede prende contatto con il suolo con una certa velocità durante la marcia, la corsa o il salto.
È quindi facile immaginare i problemi da risolvere per realizzare delle protesi locali tibio-tarsiche affidabili nel tempo.

 1.   DISTORSIONE LATERALE DELLA CAVIGLIA

Le lesioni della caviglia sono molto comuni, quelle laterali rappresentano il 90% dei traumi.


Le distorsioni delle caviglie sono sempre traumatiche e spesso sono in relazione a lesioni sportive, di conseguenza l’età media nella quale sono più frequenti traumi è al di sotto dei 35 anni.
Il dolore e la dolorabilità ossea in determinate zone e l’impossibilità di sostenere il peso sulla gamba, sono variabili cliniche importanti per predire la presenza di fratture. Sono state formulate linee guida per determinare quando è necessario un esame radiografico.
Può capitare soltanto ad una piccola parte di pazienti di avere una frattura senza che venga riscontrata in una prima valutazione in ospedale.
Le localizzazioni più comuni di lesione di tessuti sono a livello del legamento anteriore talo peroneo, con lesioni più gravi che coinvolgono anche il legamento calcaneo peroneale.
La gravità della lesione può variare da leggere lacerazioni alla completa rottura con conseguente grave instabilità dell’articolazione della caviglia, il tono di prevalenza delle lesioni più gravi non è conosciuto.

 2.   GESTIONE DELLE LESIONI E DEGLI STIRAMENTI LEGAMENTOSI

Nelle lesioni complete dei legamenti, una revisione della letteratura disponibili suggerisce il trattamento conservativo von una riabilitazione funzionale precoce.
Un breve periodo di protezione, carico precoce, esercizi di mobilitazione seguiti da una rieducazione neuromuscolare della caviglia permettono il recupero più rapido delle funzionalità complete e non comportano problemi di stabilità futura della caviglia rispetto agli altri trattati.
I pazienti con lacerazioni meno gravi del legamento recuperano rapidamente dopo un breve periodo di immobilizzazione.
Auto trattamento
Se il paziente è visto in fase precoce, la gestione progredisce attraverso le seguenti fasi:

·         Giorno 1, riposo con ghiaccio, compressione ed elevazione;
·         Giorno 2, ripetere come il primo giorno con l’aggiunta di esercizi per il recupero dell’ampiezza di movimento in scarico e cammino;
·         Settimana 1, esercizi per il recupero dell’ampiezza del movimento, contrazione isometrica in scarico e se possibile esercizi in carico;
·         Settimana 2, esercizi in carico, si progredisce con esercizi di stiramento ed esercizi di equilibrio precoce;
·         Settimana 3, progredire con esercizi in carico, esercizi di stiramento, esercizi di equilibrio ed infine esercizi per il rafforzamento:
·         Settimana 4, riabilitazione funzionale.

La funzione degli esercizi è quella di sollecitare i legamenti danneggiati utilizzando una progressione di forze, ciò può essere svolto precocemente in modo attivo ed in scarico.
Per progredire si utilizzano esercizi in carico, inizialmente a piedi nudi e successivamente con le scarpe, in modo da stirare i legamenti in maniera controllata. Inizialmente l’inversione in carico deve essere eseguita solo su un piede affetto, mentre l’altro funge da supporto, successivamente l’inversione può essere eseguita su entrambi i piedi, ed infine con le scarpe.
Le recidive della distorsione della caviglia sono comuni coloro che hanno già avuto una distorsione delle caviglie hanno il doppio delle probabilità di avere una nuova lesione rispetto a coloro che non hanno mai avuto questo disturbo.
Ciò può essere causato da un’alterazione della propriocezione. Gli esercizi di equilibrio, il lavoro sull’asse oscillante e un rafforzamento generale dei muscoli intorno alla caviglia sono una parte essenziale della riabilitazione e per la profilassi di nuove distorsioni. I pazienti possono eseguire a casa, ad esempio stando su una gamba solo ad occhi chiusi, camminando sulle dita del piede o sul tallone.
I problemi persistenti di instabilità funzionale possono essere evitati in molti pazienti se si attiva una riabilitazione appropriata.
Diversi mesi di addestramento alla coordinazione o l’utilizzo di ortesi hanno l’effetto di ridurne drasticamente le recidive negli atleti.
Questo tipo di trattamento deve essere proposto a tutti i pazienti sia in fasi acute che in fasi croniche.

Esercizi consigliati in palestra sono: il calf da seduto ed in piedi sia in carico oppure solo con il peso corporeo, la cyclette verticale ed orizzontale in punta di piedi, il vogatore (movimento della tibia a caviglia bloccata), il tapis roulant quando la caviglia è ben rinforzata.

 
Bibliografia:

A.I. Kapandji (2016) Anatomia Funzionale Arto Inferiore 6° Edizione                                                            

R.McKenzie S.May (2003) Gli Arti Diagnosi & Terapia Meccanica 1° Edizione

R.Gambaretti (1998) Casi Clinici In Palestra 1° Edizione

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