FITNESS BIORITMICO: allenarsi con le percussioni dal vivo
autore Claudio Fassari - Master Trainer ginnastica postutale e rieducazione motoria - Alta Formazione Fitness
Il fitness bioritmico consiste in un programma allenante che si basa sulla stimolazione cellulare, attraverso la trasmissione del suono e soprattutto della vibrazione che gli strumenti a percussione, in particolare congas e tamburi africani, esercitano sulla persona.
Tutto ciò non è impostato in base a tecniche di danze etniche, ma alla naturale disponibilità cellulare dell’organismo e in particolare del diaframma, di risposta agli stimoli degli strumenti a percussione, nati migliaia di anni fa per comunicare e proprio per danzare.
Le congas, strumenti di base, sono costruiti in similitudine alla zona addominale, definita tra diaframma e pube, oggi denominata core.
L’operatore, esperto conoscitore del corpo umano in particolare nell’ambito motorio-sportivo anche agonistico e, nello stesso tempo, buon percussionista, deve essere in grado di equilibrare ritmi, timbri e intensità dei suoni per condurre un programma allenante più o meno classico, dal riscaldamento alla fase defaticante.
I convenuti, nel modo più spontaneo possibile, si iniziano a muovere seguendo il ritmo, questa è la cosa più difficile, non pensando a etichette ritmiche conosciute, che l’operatore varia proprio per non fissare la mente, ma lasciandosi semplicemente muovere.
L’operatore dovrebbe creare ritmi mai fissi, nevrotici, ossessivi e ripetitivi, ma indirizzati al piacere della danza e del corpo; nello stesso tempo egli deve capire e armonizzare la necessità di sfogo o catarsi dei presenti, a volte inevitabile.
La fase iniziale è inizialmente lenta e dolce, con spunti timbrici che risuonano nel core; man mano lo stimolo sonoro diviene più ritmico e intenso, con l’operatore che invita i convenuti a trasmettere il movimento su tutto il corpo.
La fase centrale può essere continua ma mai monotona nel ritmo, per un lavoro prevalentemente aerobico, oppure con alti e bassi per tipici o meno lavori di interval training.
La fase defaticante ritorna alla dolcezza dei ritmi, anche con l’aiuto di strumenti accessori come xilofono, bastone della pioggia, campanelli.
Ogni incontro dura mediamente 50 minuti, è consigliabile 3-4 volte al mese e, soprattutto, non è codificabile come un tipo di danza o di catarsi emozionale, ma come ricerca il benessere grazie allo stimolo degli stessi ritmi organici già presenti nel nostro corpo.
Per questo e altri motivi il tecnico ha una formazione indirizzata al benessere, anche olistico, alla psicologia della salute e alla tecnica percussionistica.