CROSSFIT: LO SPORT DEGLI "ALLENAMENTI INCROCIATI" ...
di Marco D'Alessandro - Master Trainer US ACLI- ALTA FORMAZIONE FITNESS
Siccome si leggono e si sentono pareri discordanti circa i benefici o i potenziali danni del CrossFit vorrei fare chiarezza.
Il CrossFit é uno sport, non olimpico (ma è comunque sempre uno sport), atto a migliorare lo stato di salute della persona attraverso allenamenti "incrociati" (Cross-Fit) volti ad innalzare il reale stato di Fitness della persona. Il fatto che ci sia il suffisso "Cross" non significa che tale sport impieghi solamente metodologie a circuito come molti erroneamente pensano. Ci sono giorni in cui si fa forza massimale e sub-massimale, così come allenamenti che comprendono due soli esercizi non a circuito!
Il concetto di Fitness però non é universalmente concepito in egual modo. C'é chi crede che fare 30 minuti di corsa leggera sia fitness, chi crede che il ballo sia fitness, chi ancora pensa lo sia sollevare carichi importanti.
Chi ha ragione? TUTTI! Ogni attività fisica che ci permette di essere in salute é "FIT" e, per quanto io ami i tecnicismi scientifici, questo é semplice e conciso da comprendere.
Negli scorsi mesi - con le tante novità a partire dal nuovo registro del Coni - vi è stata anche la prospettiva che le ASD potessero assumere la figura di "Società dilettantistica lucrativa"; aprendo spazio a una nuova forma di inquadramento per tecnici e inseganti che cosi dovevano per forza essere considerati CoCoCo "Collaboratori Coordinati e Continuativi".
Questa norma ha destato molte preoccupazioni, perchè significava dover applicare tutta la specifica procedura prevista dalla Legge per i CoCoCo lì dove fino a quel momentosi applicava la formula di collaborazioni pagate come "Reddito Sportivo". Per fare esempi pratici la ASD avrebbe dovuto comunicare all'Ufficio dell'Impiego chi erano gli istruttori, preparare i cedolini paga, registrare i contratti ecc. Tutto questo con dei costi non rapportati alla vita reale di molte Associazioni e soprattutto di difficile realizzazione per gli istruttori che fanno alcune ore in più ASD oppure per le sostituzioni giornaliere e via discorrendo.
COME SI DIVENTA PERSONAL TRAINER?
Nel mondo del fitness la professione di Personal Trainer è sempre più ambita.
Come si diventa PT? Semplice trova una persona che voglia allenarsi con te pagandoti e sei PT…Un po’ di ironia ma anche situazione reale che si può incontrare. L'allenatore personale si basa su un metodo – detto “one to one” - non sempre questo istruttore ha realmente un livello di competenza più alto o più specializzato di tanti altri che invece lavorano con i gruppi o in situazioni non personalizzate. Soprattutto oggi assistiamo a un fenomeno commerciale perché un PT può chiedere una tariffa oraria più alta rispetto ad altri insegnanti, il rischio è che diventi una sorta di scappatoia per chi è senza lavoro o è in cerca di un miglioramento economico.
E la professionalità? Ma voi avete visto i clienti chiedere ai loro istruttori che tipi di diplomi hanno e chi li ha rilasciati? Il fatto di certificare le proprie competenze e anche l’aggiornamento continuo in alcuni casi rimane una scelta che fa il singolo trainer, questo non è una garanzia per tutti. Ma a partire da gennaio 2018 la situazione è cambiata a seguito di norme introdotte dal CONI e concordate a livello fiscale. Infatti è molto importante che chi lavora nelle palestre in caso di controllo abbia una Abilitazione: ovvero un diploma a norma di leggi (Laurea Isef o diploma di tecnico disciplina rilasciano da Federazioni o Enti Promozione Sportiva) + iscrizione a un Albo Nazionale e tesserino valido per l’anno.
LINEE GUIDA PER L’ALLENAMENTO FEMMINILE
Autore:Luca Pelizzo - Basic Personal Trainer AltaFormazioneFitness – Us Acli
La” paura” nel gentil sesso nell’ accostarsi alla sala pesi per sedute con sovraccarichi quando ormai si sa o meglio si dovrebbe sapere che comporta innumerevoli benefici; e si sa o si dovrebbe altrettanto sapere che la paura di diventare “grosse” e praticamente infondata data la differenza sostanziale tra uomo e donna dei principali ormoni androgeni.
Eppure ancora oggi questi “luoghi comuni” sono ancora troppo radicati nella mente femminile, questo certamente non imputabile a loro ma bensì ad anni di false notizie tramandate.
C’è pero da aprire una piccola parentesi in riferimento a questa paura: se si pratica male la Sala Pesi può peggiorare l’estetica femminile.
Infatti, la donna nella maggior parte dei casi ha una microcircolazione più difficile che (e qui si vede la poca accuratezza nello studiare il soggetto) se le viene fatta eseguire sedute non corrette, interminabili sessioni di aerobica con conseguente infiammazione del tessuto muscolare, ripetizioni infinite con sovraccarichi irrisori, tempi di recupero minimi, volume di lavoro enorme, diete ipocaloriche con per di piu’ carenza o quasi di proteine e lipidi, porta nella maggior parte dei casi a ritenzione idrica …chiamata ipertrofia ma ipertrofia non è.
Tutte queste situazioni portano cosi inevitabilmente ad una catabolizzazione delle proteine contrattili con conseguente stato infiammatorio che come conseguenza finale richiamerà acqua a livello extracellulare.