Partendo dall'ultima circolare del CONI ( DELIBERA N. 1566 DEL 249° CONSIGLIO NAZIONALE DEL CONI DEL 20/12/2016 IN MATERIA DI REGISTRO NAZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI E SOCIETÀ SPORTIVE DILETTANTISTICHE- ELENCO DISCIPLINE SPORTIVE AMMISSIBILI) che esclude lo Yoga dal novero delle discipline sportive vogliamo fare una riflessione.
Gli aspetti tecnici e - per le ASD - anche gestionali e fiscali sono già noti, ci preme invece parlare della sostanza di quello che avviene a livello culturale quando parliamo di BENESSERE.
Che lo Yoga non sia uno sport siamo concordi, che possa trovare luogo di pratica anche nelle palestre è ormai fatto diffuso, non è il luogo che fa la sostanza. Cosa è lo Yoga ci piace ritrvarlo nella mail mandataci dalla nostra Master Trainer Rossana De Paolis:
"Jetsunmayoga" una forma di educazione completamente nuova che introduce ogni Essere umano nei silenzi del Cuore e nella Meditazione
...nei silenzi del Cuore, tutti impareranno ad avere Compassione del proprio corpo; e questo perché se non si ha compassione del proprio corpo , non si potrà averne per quello degli altri.
Si tratta di un organismo vivente: sin dal concepimento e fino all'istante in cui morirai ti servirà fedelmente. Farà qualunque cosa tu voglia, perfino le cose più impossibili!
Se diventi consapevole di tutte le funzioni del Tuo corpo ne resterai stupito e ti sembrerà inconcepibile che si possa creare un meccanismo altrettanto ubbidiente e altrettanto saggio.
Ciò che fa è un vero miracolo, un vero mistero, ma tu non ci hai mai pensato, non lo hai mai osservato da vicino...non ci hai mai fatto "amicizia"...... Allora come puoi pretendere di amare gli altri? Di insegnare agli altri? Non potrai mai farlo perché " gli altri" per te sono e resteranno sempre solo " gli altri".
12 marzo 2017 – Roma - attestato AltaFormazioneFitness - Us Acli/ Coni
ore 9:00 - 13:00
Nutrizione,energia e movimento
DALLA TEORIA ALLA PRATICA
Dimagrire o ingrassare non dipende solo dalle calorie. In base al tipo di sport e attività fisica che fai la nutrizione può darti il 50% del risultato.
Un atleta, un ballerino, uno sportivo amatoriale, una persona sedentaria cosa hanno in comune e cosa cambia per avere più energia, recupero, forza?
Il seminario - tenuto dalla pluricampionessa mondiale Antonella Lizza - è aperto a insegnanti, atleti, sportivi appassionati della materia.
La nutrizione è una delle strade essenziali per il benessere, non interessante solo per chi fa sport ma per chiunque voglia vivere meglio, l'esperienza degli sportivi è un bacino di prova di eccellenza che permette di veicolare verso tutti esperienze concrete e studi scientifici.
PILATES MATWORK
Il Metodo Pilates è un programma di esercizi che si concentra sui muscoli posturali, cioè quei muscoli che aiutano a tenere il corpo bilanciato, essenziali nel fornire un supporto alla colonna vertebrale.
La Lezione è composta da una serie di esercizi eseguiti a corpo libero su di un materassino ("mat").
Durante il lavoro ("work") si possono utilizzare anche piccoli attrezzi quali: Flexring, Foamroller, Softball, Fitball, Band ecc.
Tali esercizi consentono di acquisire una consapevolezza della respirazione rinforzando i muscoli del piano profondo del tronco, fondamentali per prevenire o alleviare dolori alla schiena.
Con questo metodo di allenamento non si rinforza solo la parete addominale ma anche tutte le fasce muscolari più profonde della colonna e intorno alla pelvi.
Punto cardine di tale metodo, infatti, è la tonificazione e il rinforzo del Power House, cioè di tutti quei muscoli connessi al tronco: addome, glutei, adduttori e zona lombare. Basato sui 6 Principi di Joseph Pilates, il Metodo è stato arricchito delle conoscenze mediche e riabilitative che sono state sviluppate dopo la sua morte e nel corso degli anni.
STUDIO PILATES
Gli attrezzi ideati dallo stesso Joseph Pilates sono stati concepiti per permettere al proprio corpo di muoversi e funzionare correttamente e per intervenire su vizi posturali acquisiti nel tempo.
Le principali metodiche per la valutazione della composizione corporea
Autore:
Graziano Tavella, Basic Personal Trainer Alta Formazione Fitness
Le metodiche per la valutazione della composizione corporea, possono essere suddivise in due grandi categorie:
INVASIVE
sono rappresentate da metodi che non possono essere presi in considerazione nei centri fitness in quanto costosi, difficilmente ripetibili e richiedenti attrezzature altamente specializzate, oltre a personale qualificato.
- RMN (risonanza magnetica nucleare)
- TAC (tomografia assiale computerizzata)
- Conta del potassio totale
- Acqua totale marcata
risultano, al contrario, relativamente accessibili e sono divenute di largo uso grazie al costo modesto, alla facilità di utilizzo ed alla possibilità di ripetere il test sullo stesso soggetto in tempi brevi.
- Pesata idrostatica
- Impedenziometria
- Plicometria
- Misure antropometriche (circonferenze, diametri, etc.)
IL PARKOUR: dall'approccio motorio all'approccio psicopedagogico
Autore
Stefano Iandolo, Master Trainer Parkour Alta formazione Fitness
Il parkour è una disciplina che permette di idealizzare le problematiche della vita come ostacoli da superare, aiuta a concepire come si può affrontare la vita in maniera diversa.
Nel campo sociale, il parkour può insegnare molto. La sua filosofia infatti prevede numerosi aspetti:
1. NON VI E’ COMPETIZIONE TRA ATLETI, MA CON LE PROPRIE PAURE.
Una persona bloccata mentalmente dalle paure, non può progredire nelle attività.
Il parkour aiuta lo sblocco mentale e ad acquisire maggiore fiducia in se stessi.
2. VI E’ IL RISPETTO DELLA NATURA E DELL’ARREDO URBANO.
Il parkour insegna a rispettare il mondo e a considerarlo il nostro parco giochi; insegna a non deturpare l’ambiente circostante che può essere utilizzato come luogo di allenamento.
Non si vedrebbero in giro tante persone che rovinano l’arredo urbano ma atleti rispettosi che infondono la concezione del venerare l’ambiente tramite evoluzioni che ricordano, a prima vista, movimenti agili di natura animale, come scalare un muro a mani nude, saltare un muretto o cancello, ecc. ecc.
Ciò fa intuire che la società ha imposto un tipo di educazione che ha represso i nostri istinti primordiali, facendo sentire inadatto un impulso naturale.
A questo punto, porgo delle domande a chi considera a livello educativo “inadeguato” il parkour.
Quanti ragazzi chiusi ed insicuri, con lo sguardo assente, praticanti di nessuno sport, si sono sentiti liberi di esprimere le loro emozioni e sensazioni esternandole con facilità attraverso movimenti fluidi che permettono di volare di fantasia e atterrare “senza farsi male” nella realtà di tutti i giorni?
Quanti ragazzi non hanno seguito le “piaghe” della società, le cattive abitudini, la “vita di strada” grazie al parkour?
Quanti ragazzi si sono sentiti vivi in una città morta che non offre nessuna distrazione genuina ai giovani?